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Tutto inizia nel gennaio del 2020

Dopo una breve parentesi di un Chapter locale, pensai che l’opportunità che mi veniva offerta dal mondo Harley doveva andare al di la di quello che avevo visto e vissuto fino a quel momento. Le grandi distese americane sulle quali la mitica n 1 macina km, mi portavano a pensare che i confini trentini potevano e dovevano essere abbattuti facilmente in sella a questo mezzo. L’Harley non poteva essere nata per fare 100 km domenicali con le mitiche 3 ore di pranzo….(quando andava bene). Il desiderio di viaggiare, conoscere nuovi amici, luoghi, culture, di partecipare a grandi e piccoli eventi purché non nel giardino di casa mi incuriosiva molto. Così durante l’inverno 2019/2020 mi misi a cercare quel qualcosa che avevo dentro ma che non riuscivo a trovare nel mondo pratico delle due ruote. Almeno, non fino a quel momento, e non in Trentino.

Serviva qualcosa che fosse comunque alla portata, un progetto che mi avesse permesso di essere condiviso con alcuni amici, gli unici che ritenevo davvero validi in quel momento.

Nelle fredde giornate invernali cominciai a ricercare sui media.

Ed fu così che incontrai la realtà Free Chapter!

Per alcuni mesi non feci altro che contattare e parlare molto con alcuni Director di altrettanti Club sparsi sul territorio nazionale. Nelle loro parole sentivo l’entusiasmo che io potevo condividere in pieno. Leggevo, chiedo informazioni, guardavo i loro video… la cosa diventò molto presto, se non immediatamente, contagiosa.

Ora tutto era chiaro. A Trento sarebbe nato un nuovo Free Chapter!

Le prime persone con le quali iniziai a parlare del progetto furono la mia compagna Anna e l’Amico Tony e la sua compagna Laura, con il quale in precedenza avevamo provato qualche uscita nel Chapter della concessionaria locale.
Da subito trovai un appoggio importante, le idee tra noi erano molte e viaggiavano alla velocità della luce!
Ma c’era un problema, e non da poco! Aveva iniziato a fare la sua comparsa il Covid che avrebbe rallentato e non poco l’evoluzione del progetto….

Una persona che avevo conosciuto da qualche settimana, mi sembrava potesse fare al caso nostro. Non ci conoscevamo bene, ma l’istinto mi diceva che lui poteva essere un elemento utile al gruppo e che avrebbe senz’altro contribuito nella maniera migliore. Ma c’era un altro problema: lui non amava partecipare a gruppi se non occasionalmente per qualche uscita. Ne tantomeno amava gilet e patch! Io però pensavo che lui fosse una persona intelligente, e che se avesse capito l’importanza di ciò che stavamo per fare, beh, le sue idee sarebbero cambiate. E così fu. Nicola fu dei nostri!

Le strade erano deserte, i mezzi dei vigili del fuoco passavano tra le case e dal megafono intimavano le restrizioni imposte dal governo. Nel frattempo le mie telefonate, ed i confronti con le persone nel mondo Free Chapter, continuavano senza sosta, e questo mi aiutava a tenere alto l’entusiasmo. Organizzare tutto da casa in pieno lookdown, senza contatti personali, ed esclusivamente al telefono, mentre le giornate sembravano prendersi beffa di tutti…. non è stato facile. Il sole iniziava a riscaldare, il cielo era sempre limpido! Noi eravamo chiusi in casa, quanta rabbia!

Altri amici si dimostrarono interessati al progetto. Luigino e Nicola, si aggregarono immediatamente. Anche a loro stava stretta la realtà locale. E con loro altri amici che ben presto contribuirono a dare corpo all’iniziativa.

Così conoscemmo il grande e buon Virus che non poteva capitare in un momento migliore! E poi ancora, lungo il nostro percorso, Mirko, Remo e Rita, Ferro e la sua compagna Giulia, e Zen, all’anagrafe Marco Zenatti, personaggio già conoscente del mondo Free Chapter. La sua esperienza diede una spinta ulteriore.

Max, Gianna, Philip, Rita, si aggregarono subito dopo, e come si dice, ultimi in ordine di apparizione, non certo d’importanza!
Tutte persone di grande valore, e che meritano la stima reciproca degli amici del gruppo.

Non tutte le persone che si avvicinarono a noi però portarono a termine il loro percorso. Queste, alcuni anche amici, indubbiamente non erano le persona idonee in questo progetto, magari in altre realtà sul territorio si, sicuramente non con i Norici.

Desidero però ringrazio queste persone, perché mi hanno fatto capire chi doveva far parte di una realtà cosi bella ed importante. Ma soprattutto chi non doveva farci parte.

L’asticella dei Norici era stata posta ad una certa altezza.

Lentamente le restrizioni allentavano la presa, le uscite divennero più frequenti e così iniziammo a conoscere molte persone di altrettanti Free Chapter Italiani ed esteri.

Il club cominciava a prendere la sua forma, la linea era uniforme e condivisa, i viaggi bellissimi ed importanti. Il Free Chapter italiano cominciava a conoscerci e noi loro, e questo ci trasmetteva tanto entusiasmo. Abbiamo conosciuto tantissime persone ed il nostro percorso non poteva che condurci all’ufficialità nel panorama mondiale Free Chapter.

Sabato 9 aprile rimarrà una data importante per i Norici. Nella splendida cornice della cittadina di Lucca in Toscana, circondati da tantissimi amici e dal Consiglio Nazionale i Norici diventano di fatto il Free Chapter Norici!

Un obiettivo per noi tanto atteso e desiderato. Ma un punto di partenza altrettanto importante che porteremo avanti con la massima determinazione, con un grande entusiasmo ed un desiderio sempre acceso di viaggiare con gli amici migliori, percorrendo le strade più belle incontrando persone che come noi condividono una parte bella della vita.

Ringrazio di cuore Massimo Fanton nostro tutor nonché Board Nazionale, Erminio Director del Free Chapter Orobian di Bergamo, Simone allora Director del Free Chapter Palladium di Vicenza: dalle loro parole sincere e dirette senza interessi io prendevo forza ed il progetto con me. A loro inizialmente rompevo le scatole spesso e volentieri per muovere i primi passi.

Sicuramente tante altre persone successivamente hanno contribuito alla crescita del Free Chaper Norici. A tutti davvero un grande grazie. Siete stati tutti importanti ed i Norici ve ne saranno per sempre grati.

Omar

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